Titolo: Il gatto nero
Titolo originale: The black cat
Autore: Edgar Allan Poe
Genere: Racconto
Data di pubblicazione: 19 Agosto 1843
Valutazione: 5 stelle
Rieccomi qui in una nuova recensione anche se devo ammettere che la
storia che vi sto per recensire non è poi tanto nuova.
Oggi ho deciso di recensire per voi un racconto del mio autore preferito:
Edgar Allan Poe.
Il racconto di cui vi parlerò è "Il gatto nero" che oltretutto, comè vi ho già
scritto nel post precedente parlandovi di Autori, è il racconto che mi ha
fatta innamorare di questo splendido autore.
Non aspettatevi storie d'amore, né storie a lieto fine;
Edgar Allan Poe è il maggior rappresentante del genere gotico.
Non scriverò la trama perchè ne parlerò direttamente nella recensione che segue.
RECENSIONE
Questo racconto breve, circa 7-8 pagine, è una lettera che il protagonista
del racconto, prossimo ad un'atroce condanna a morte, ci scrive dalla cella
in cui attende la sua condanna.
Il protagonista, di cui non si cita mai il nome, era un uomo docile e tenero
di cuore, con una immensa passione per gli animali domestici. Il destino
volle che la donna che sarebbe poi diventata sua moglie, avesse anch'essa
un'affinità verso questo tipo di animali e, una volta sua moglie, gliene
regalò di tante specie diverse e tra questi anche un bellissimo esemplare di gatto nero.
L'uomo sin da subito mostrò un'immenso amore verso quel gatto che
divenne il suo animale da compagnia preferito e lo chiamò Plutone.
Ben presto l'uomo cominciò ad avere seri problemi d'alcolismo che lo
indussero a diventare irascibile è irritabile e anche i suoi animali compreso
il gatto, avvertirono questo radicale cambiamento della sua personalità.
Inizialmente l'uomo provava ancora un certo tipo di riguardo verso il gatto
e ciò gli impediva di maltrattarlo come faceva con il resto degli
animali. Una notte però, tornando a casa ubriaco fradicio, afferrò con
violenza il gatto che, per tutta difesa, gli conficcò i denti nella mano. Preso
dalla furia allora, l'uomo cavò al gatto un occhio servendosi di un
temperino ed esattamente un giorno dopo, pervaso da un sentimento
d'odio puro, l'uomo impiccò il gatto al ramo di un albero.
Il giorno successivo l'uomo fu svegliato dalle fiamme che invasero
completamente la sua ricca dimora lasciandolo spogliato di tutti i suoi
averi, ma la cosa che più di tutte lo inquietò, fu che l'unica parte della
casa rimasta intatta, era il muro dove vi era poggiata la testata del suo
letto e cosa ancora più macabra, su quel muro, in bassorilievo, vi era la
figura di un gatto nero.
L'uomo preso dal terrore avanzò diverse ipotesi che spiegassero quel
fenomeno e ciò lo aiutò ad autoconvincersi che quello strano fatto non
avesse alcun legame con le atrocità che la sera prima aveva compiuto, ma che fosse dovuto al caso.
Passarano mesi ma l'uomo non riuscì a liberarsi del fantasma del suo
vecchio gatto, tanto che decise di adottarne un'altro che gli assomigliasse. Dopo un lungo periodo di ricerca trovò un gatto molto simile al suo vecchio con l'unica differenza che questo presentava una grossa chiazza di pelo bianco sul petto.
L'uomo lo portò a casa e anche sua moglie accettò di buon grado la
presenza del piccolo animale.
Ben presto però, l'uomo cominciò a provare, come già successo in passato
una certa ripugnanza per quell'essere, soprattutto quando il giorno dopo si
rese conto che come il vecchio Plutone, anche questa bestia mancava di un
occhio e che la chiazza di pelo bianco stava pian piano prendendo la forma
di una forca anche se l'uomo più volte si autoconvinse che così non fosse.
Un giorno, mentre insieme alla moglie scendeva giù in cantina, l'uomo,
preso da una furia spietata colpì il gatto con un'accetta che aimè, si
conficcò per sbaglio nel cranio della povera moglie, che l'uomo, senza un briciolo di compassione o di terrore per il gesto appena compiuto, pensò bene di
nascondere nel muro della cantina. Quando poi decise che la stessa sorte
sarebbe toccata anche all'animale, quest'ultimo sparì con grande gioia del
protagonista che andò presto a dormire senza peso sulla coscienza e con la prospettiva di una futura e felice esistenza.
EPILOGO
Quanto segue presenta il finale del racconto quindi consiglio a chi vuole leggerlo di non proseguire con la lettura e di scendere direttamente al punto: IL MIO PARERE
Ora vi starete chiedendo: se l'uomo aveva nascosto con tanta cura la
moglie, e il gatto, la causa di tutti i suoi mali, era sparito, come faceva a
trovarsi nella cella di un carcere?
Beh.. dopo la sparizione della moglie, una squadra della polizia irruppe in
casa sua e la ispezionò da capo a fondo senza trovare alcuna traccia della
donna, neppure quando scesero giù in cantina, ma quando l'uomo, in un
impeto di spavalderia colpì il muro dove il corpo era stato chiodato,
affermando che i muri della sua casa erano davvero ben costruiti, un
lamento straziante si levò dal suo interno, un lamento, come citato nel
testo, "smorzato e rotto, come il pianto di un bambino, salito poi
rapidamente ad un lungo, intenso, continuo urlo, assolutamente inumano,
bestiale - un ululato - un grido sconvolgente per metà di orrore per metà di trionfo, quale avrebbe potuto venire solo dall'inferno, unitamente alle gole dei
dannati nella loro agonia e dei demoni esultanti nella loro dannazione"
Ebbene si, l'animaletto era stato murato insieme al cadavere, ora in stato
di decomposizione e aveva consegnato l'omicida al boia.
Il racconto si conclude con questa frase a parer mio, molto d'effetto:
Avevo murato il mostro dentro la tomba.
IL MIO PARERE
Partendo dal presupposto che stiamo parlando del mio autore preferito, reputo questo racconto a dir poco fantastico.
Folle, è questo l'aggettivo più adatto a descrivere il protagonista del racconto. Amo Poe per questa sua caratteristica di descrivere perfettamente uno stato mentale usando espressioni e parole forti che conducono il lettore al punto della situazione.
Amo i gatti e amo il nero e quindi solo il titolo mi ha indotto a leggere il racconto e di li in poi tutti gli altri dello stesso autore.
Adoro l'evolversi del pensiero del protagonista che dapprima prova amore e tenerezza verso la bestiola ma pian piano cominciano ad insorgere nella sua mente pensieri via via più ripugnanti e atroci.
Rileggendo questo racconto, ancora mi meraviglio delle atrocità compiute da quest'uomo e ancora di più della sua tranquillità.
Come citato nel libro: "l'anima non ne fu toccata" a dimostrazione del fatto che il sentimento di terrore che tormentava il protagonista, era un sentimento superficiale, non abbastanza forte da toccare l'anima.
Sembra quasi irreale ma questo racconto descrive l'evolversi della situazione mentale di un normalissimo uomo e solo perchè questo è un racconto non vuol dire affatto che ciò non possa accadere per davvero.
La mente umana è così debole.
Reputo "Il gatto nero" una lettura impegnativa ma di grande effetto e consiglio a tutti voi lettori di leggere questo racconto oppure altri dello stesso autore, così per leggere qualcosa di totalmente diverso dalla letture scorrevoli e semplici che circolano ora.
Leggete Edgar Allan Poe e allenate la mente :D
Allora cosa ne avete pensato di questa recensione?
E domanda ancora più importante: vi ho convinti a leggere questa storia?
Lasciatemi un commento e scrivetemi anche se vi fa piacere che io recensisca qualche altro racconto dello stesso autore. A presto C:
Mi sono appena resa conto di averne letto una parte a scuola. Avevo già pensato di leggerlo e dopo questa recensione lo farò sicuramente! :)
RispondiEliminaMi fa molto piacere :D
EliminaFammi sapere se ti è piaciuta <3
Quella parte che ho letto era bellissima, sono rimasta affascinata dalla bravura dello scrittore.... L'unico problema è che quella era la fine! -.-' :'c
EliminaVabè XD i libri di antologia vanno denunciati u.u
Eliminaposso consigliartene altri simili <3
Ahahhahaah si e grazie, mi piacerebbe leggere qualche libro di questo genere c: <3
EliminaPosso consigliarti:
Elimina- Il ritratto ovale
- Hop-Frog
- Il barile di Amontillado
- Il demone della perversità
:D Sono quelli che ho preferito ma ce ne sono molti altri altrettanto fantastici <3
Grazie mille, sono sicura che sono fantastici, li leggerò sicuramente ^~^
EliminaCiao!La recensione è davvero ben scritta, come lettura non so se è il mio genere omicidio morte ecc..ma il fatto che l autore si concentri sulla psicologia del personaggio! Complimenti!
RispondiEliminaGrazie infinite <3 Mi fa davvero molto piacere <3
Eliminaanche se a frase è incopleta vedo che hai capito :) manca * mi piace * tra personaggi e complimenti :)
EliminaBeh si ^^ uno se ne va per una logica <3
EliminaGrazie a te <3
Mi è piaciuta molto la tua recensione nonostante non sia il mio genere di libri preferito mi è venuta la curiosità di leggerlo :)
RispondiEliminaDi Edgar ero stata spinta a leggere qualche suo romanzo grazie a un amica che ha una vera passione per lui e mi convinsi a leggere proprio questo romanzo; esaustiva la tua recensione che mi spinge a rileggere nuovamente il libro; mi piacerebbe se potessi parlare di qualche altra sua opera grazie
RispondiEliminaBellissima recensione Amy!!! Questo libro lo reputo nelle mie corde e se avrò del tempo sicuramente non mancherò di leggerlo...che dire c'è proprio tutto ciò che mi interessa: mistero,paura,gatti neri e psicopatici allo sbaraglio!!! Grazie alla tua analisi ho un altro volume da aggiungere alla mia WL.Poi come dire EAP è una sicurezza come scrittore!!!
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