Autore: Luigi Dinardo
Titolo: I braccialetti della speranza
Editore: Youcanprint
Pagine: 192
Copertina: Morbida
Data di uscita: 2015
TRAMA
Ivan ha un rarissimo tumore allo stomaco. Cristian e Katia hanno la leucemia. Tre giovani anime che non possono sopravvivere senza l'aiuto di qualcuno. Riusciranno a trovarsi? L'amicizia e la solidarietà saranno sufficienti a salvare le loro vite? Dopo "Braccialetti rossi", un'altra storia di vita vissuta, di speranza, d'amore.
INTERVISTA ALL'AUTORE
Amy:
Salve
Luigi e benvenuto!
Luigi:
Grazie
per l’invito nel tuo splendido blog.
Amy:
Allora,
parlaci di come è nata l'idea di questa storia.
Luigi:
Ho
scritto questo romanzo alcuni anni fa, subito dopo la morte di una
cara zia. Ho seguito tutto il percorso della malattia, di come lei si
sia spenta in pochi mesi. La
situazione mi aveva
talmente shoccato che sentivo il bisogno di sfogarmi. Spero di essere
riuscito a trasmettere al lettore qualcosa. Questo è di certo il
romanzo più impegnativo che abbia mai scritto nella mia vita.
Amy:
Per
te scrivere è sempre stato semplice e
scorrevole
o anche tu come molti hai sofferto del cosi detto: BLOCCO DELLO
SCRITTORE?
Luigi:
Certo,
ci sono alcuni periodi dove non hai l’ispirazione, dove la tua
mente pensa a tutt’altro. Questo, lo ammetto, è uno di questi. Da
tanto tempo sto cercando di portare a termine un romanzo ambientato
in Texas, ma in questo periodo non ho proprio l’ispirazione.
Attenderò momenti più rosei. Non ha senso scrivere quando non si è
ispirati, anche perché si rischia di scrivere male. Meglio
pazientare.
Amy:
Ti
ispiri a qualche scrittore in particolare? Se è si perchè?
Luigi:
Domanda
difficile questa! Seguo molti autori di generi diversi come John
Grisham, Ken Follett, J. K. Rowling, Stephen King, Clive Cussler e
tantissimi altri, ma non mi ispiro a nessuno in particolare. Tendo a
essere indipendente. Anche se preferisco gli autori stranieri.
Amy:
Qual'è
il tuo genere preferito di lettura?
Luigi:
Leggo
un po’ di tutto, ma devo ammettere
che prediligo il genere thriller/Gialli. Mi piace immergermi
nell’indagine e cercare di scoprire il colpevole. Ho scritto anche
un thriller tempo fa dal nome “Il sangue del bersagliere”. Il mio
preferito in questo genere è Jeffery Deaver, un vero maestro.
Ultimamente però sto scoprendo anche le storie un po’ rosa, che ho
snobbato per anni per pregiudizio. Alcune sono davvero piacevoli.
Amy:
Cosa
ti ha spinto ad autopubblicarti piuttosto che cercare una casa
editrice?
Luigi:
Ad
essere sinceri a qualche casa editrice ho inviato il mio romanzo. Un
paio mi hanno anche risposto affermativamente, ma proponevano una
tiratura bassissima, una percentuale ancor più bassa e una
promozione inesistente. In pratica dovevo fare tutto da solo, farmi
pubblicità per conto mio. E allora ben venga per
il
self-publishing, almeno la mia percentuale è più alta e posso
prendere personalmente tutte le decisioni.
Amy:
Perchè
dovremmo leggere il tuo romanzo?
Luigi:
“I
braccialetti della speranza” è un romanzo pieno di amore, di
fiducia, di sofferenza e di speranza. Ci ho messo tutto il mio cuore
quando lo scrivevo, ho provato a immedesimarmi nelle persone che
combattono ogni giorno contro la malattia. Inoltre il romanzo
affronta tematiche importanti come la famiglia, la malattia, l’amore,
la religione e solidarietà. Sono convinto che la mia storia riuscirà
a toccare le corde più intime di diversa gente, e non lo dico per
spavalderia. Semplicemente sono soddisfatto di quello che ho scritto
e dell’impronta che sono riuscito a dare alla storia.
Amy:
Luigi,
sei riuscito a scrivere un romanzo e ad autopubblicarti. Parlaci
della tua esperienza
Luigi:
Autopubblicarsi
a mio avviso è un’ottima alternativa all’editoria tradizionale.
Sappiamo benissimo che è molto difficile farsi pubblicare da una
casa editrice, anche perché molte di loro non accettano manoscritti
e scelgono i loro autori solo tramite agenti famosi o canali
privilegiati. Quindi, quando un autore crede nella propria storia è
giusto che gli dia vita. Diversi autori dopo l’autopubblicazione
sono stati notati da importanti case editrici. Io personalmente
innanzitutto scrivo per me stesso, perché mi piace e mi fa stare
bene. E mi dispiacerebbe se le mie opere, i miei racconti e i miei
pensieri, dovessero restare inascoltati e isolati su un file del Pc.
Molto probabilmente in futuro continuerò a usufruire
dell’autopubblicazione, anche perché con il trascorrere degli anni
questo servizio si è evoluto parecchio, la qualità è migliorata e
i prezzi sono calati. Lo consiglio a tutti.
Amy:
Descrivi
il libro in 3 parole
Luigi:
Commovente,
attuale, riflessivo.
Amy:
Grazie
per la tua gentile disponibilità. A presto.
Luigi:
Grazie
a te per lo spazio che mi hai dedicato.
Link d'acquisto
AMAZON
http://www.amazon.it/braccialetti-della-speranza-Luigi-Dinardo/dp/8891188255
YOUCANPRINT
http://www.youcanprint.it/youcanprint-libreria/narrativa/i-braccialetti-della-speranza.html
Grazie per questa bella intervista! ;)
RispondiEliminaMa figurati! Grazie a te :D
EliminaQuesto libro è in attesa di essere letto da un bel pò... ho letto alcune recensioni e ne parlano tutti molto bene... Credo che sia la mia prossima lettura *_*
RispondiEliminaMi auguro di aver accesso ancora di più la tua curiosità :D
EliminaMi sento molto vicina alla trama del romanzo ho perso da poco mamma per un tumore ...credo che mi farebbe bene leggerlo grazie per la bella recensione
RispondiEliminami spiace per la tua perdita :(
EliminaGrazie! Anche per la tua carina iniziativa ...cerco di svagarmi così
EliminaChe bella intervista Amy, e complimenti anche a te Luigi,sarà certamente una lettura che farà bagnare gli occhi ma accenderà di certo una luce sul cuore!Ne sono certa!
RispondiEliminaDavvero una bellissima intervista :)
RispondiEliminaNon ho mai letto Braccialetti rossi perchè non era il mio genere quindi non saprei.. Sembra carino, ma non ho mai letto di una malattia così grave e credo che stare ogni minuto con un fazzoletto T_T
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